Appunti di Storia Sanseverinese
Appunti di Storia Sanseverinese
La chiesa di San Severino Norico (1076 ca. - 1083)
Occultata alle spalle della seconda cinta difensiva e dietro la torre semicircolare mediana, la chiesa di San Severino Norico diede il nome al Castello.
Negli anni dal 1288 al 1317, per volere della contessa Teodora d'Aquino - sorella di San Tommaso e moglie di Ruggero II di San Severino -, questa cappella fu custode della mano destra dell'Aquinate.
1 Su alcuni vassalli di Ruggero I di San Severino (1081 - 1125) - PARTE I
Fra gli uomini della corte comitale di Ruggero I di San Severino (1081 - 1125), meritano la nostra attenzione taluni personaggi i cui nomi ricorrono con maggiore frequenza nella documentazione Cavense. Γ questo il caso di Giliberto di fu Osmundo, residente nel castello di San Giorgio in Apusmontem, che, nell'agosto del 1087, riconosceva come suo signore Troisio II, fratello minore di Ruggero I. Del normanno Giliberto vi Γ¨ anche un precedente rogito, risalente al novembre del 1081, da cui apprendiamo della largizione di due fondi con coloni fatta al monastero della valle Metelliana;
2 Su alcuni vassalli di Ruggero I di San Severino (1081 - 1125) - PARTE II
Un diploma di Ruggero I al monastero di San Lorenzo di Aversa, invece, recante la data aprile 1105, ci dΓ i nomi di due cavalieri della corte comitale del castello di San Severino, ossia Ugo de Silla e Erberto de la porta detto caput asini.
E ancora. Nel gennaio del 1109, all'interno del castello di Montoro, in una solenne cerimonia (della quale altrove racconteremo i momenti salienti e il cerimoniale), il signore del castello di Monteforte, Guglielmo Carbone di fu Riccardo, prestava il giuramento di fedeltΓ vassallatico a Roberto I, primogenito di Ruggero I (ricordiamo che da Roberto I nacque il ramo della famiglia Sanseverino passato alla storia col titolo di conti di Caserta.
2 Ancora su Ruggero II di San Severino (1237 - 1285) - PARTE II
E fu così - come abbiamo già detto in altra occasione - che, a seguito della vittoria di Benevento del 26 febbraio del 1266, Ruggero II di San Severino (1266 - 1285) riebbe dal nuovo sovrano di Sicilia, Carlo I d'Angiò (1266-1285), tutti i feudi appartenuti un tempo al suo nobile Casato - fra questi ricordo anche quelli di Teggiano, di Sala (Consilina) e le terre in tenimento di Aversa, probabilmente le stesse detenute prima dal suo avo Ruggero I (1081 - 1125), ma forse, chissà , già dal capostipite Troisio de Rota (1066 - 1081),
Gli occhi della storia
Questi occhi vissero tempi di gloria e tempi di piena decadenza; furono testimoni della conquista normanna e del tramonto della Langobardia Minor; videro la nascita di San Severino e il declino dell'antica Rota. All'osservatore occasionale, questi occhi non diranno poi molto; a me, invece, raccontano una storia lunga piΓΉ di mille anni.
Nella foto: Particolare di quel che resta dell'affresco absidale della pieve di San Marco a Rota, giΓ Santa Maria (a. 803).